L'amore per i colori da parte dei bambini è grande, appassionato e
caratterizzato, più di quanto non si creda, da un'ottima capacità di
combinarli, accostarli e sfumarli. Tra i gusti dei maschi e quelli delle
femmine, tuttavia, esistono delle piccole differenze, che a loro volta variano
ogni due o tre anni nel corso della crescita.
LA SCELTA DEI COLORI:
IL VERDE
Simboleggia la vegetazione,
la vitalità e la crescita e perciò lo associamo alla vita e alla natura. Lo
possiamo utilizzare per creare un collegamento con la natura, per ricreare un
luogo tranquillo dove riposare, dirigere l’attenzione su qualcosa di nuovo. Viene considerato il colore della salute. Questo colore ha un
effetto calmante sul sistema nervoso e ha un’influenza positiva nei momenti di
spossatezza. In altre situazioni rilassa, tranquillizza, invita al rilassamento
e alla riflessione (piace sia ai maschi che alle femmine)
IL BLU
Rappresenta
il desiderio di conoscenza, di fiducia e di sicurezza. Rappresenta inoltre
tutto ciò che è sconosciuto e che è necessario ancora scoprire. Possiamo
utilizzarlo per creare un ambiente misterioso, che esprime curiosità e serietà.
Il colore blu appartiene alla categoria dei colori
primari. Effetti fisiologici del colore blu: favorisce il lavoro intellettivo,
l’introspezione, il raccoglimento, dirige l’attenzione verso noi stessi – è
noto come il colore della quiete e del riposo (piace principalmente ai maschi,
ma dai 9 anni in su, le femmine, cominciano ad ammirarlo)
IL GIALLO
E’ il
colore del sole e rappresenta l’abbondanza. Allo stesso modo simboleggia la
tolleranza e la pazienza. Possiamo utilizzarlo per rinfrescare un ambiente, per
migliorare l’umore, per stimolare l’attività mentale e la curiosità. Il giallo libera dalle paure. Favorisce la concentrazione,
simboleggia la creatività e la saggezza, incoraggia il moto. Migliora l’umore
se utilizzato per pitturare le pareti o altre zone dell’ambiente (piace sia ai
maschi che alle femmine)
IL VIOLA
E’
il colore della temperanza, intuizione e riflessione. Trasmette la profondità e
l'esperienza. Ha a che fare con l'emotività e la spiritualità. E’ una miscela
dei colori blu e rosso. A secondo della quantità dei due colori presenti nella
miscela, creeremo diverse tonalità di colore viola, e riusciremo perciò ad
evidenziare maggiormente gli effetti conseguenti del colore predominante – con
più colore blu avremo pace, lontananza, spiritualità… con più colore rosso
otterremo movimento, forza vitale, calore dell’energia (piace
principalmente alle femmine, ma dai 9 anni in su, i maschi, cominciano ad
ammirarlo)
Le ricerche
effettuate negli ultimi anni hanno stabilito quali siano le capacità
visive dei neonati già a partire dal grembo
materno: è stato infatti scoperto che riescono
a percepire gli impulsi luminosi durante le ecografie poiché
tendono a strizzare gli occhi. Da qui sono state sovvertite tutte le
convinzioni che volevano reputare i neonati non in grado di vedere per i primi
giorni di vita.
A questo punto diventa importante capire come i neonati e i bambini
interagiscono, vedono, scoprono e percepiscono lo spazio.
Per stimolare il loro sviluppo
e aiutarli nella conoscenza di quello che li circonda è quindi necessario
pensare a come realizzare gli ambienti in cui passeranno più tempo e che per
primi inizieranno ad esplorare:
Fra i 2 e i 3 mesi riesce a distinguere
le forme fra cui quelle del viso: vede
e risponde a smorfie, sorrisi e sguardi.
Dal quarto
al sesto mese si allungano le distanze entro cui riesce a
mettere a fuoco, arrivando fino a qualche metro, segue gli oggetti in movimento
senza alcuna fatica e reagisce agli stimoli visivi.
A questo punto l'occhio è abbastanza sviluppato da consentire la visione
di alcuni colori – rosso, blu e verde
– viene attratto dai colori forti e dai contrasti di luce.
A sei mesi inizia ad esplorare
lo spazio non più stando in braccio o
nella culla ma anche da terra, i colori
forti lo attraggono, distingue le forme e intorno al decimo
inizia a percepire
il senso di profondità dello
spazio anche grazie alle esperienze tattili e al movimento nell'ambiente:
gattonando le esperienze diventano più dirette e capire le distanze è
necessario. Lo sviluppo prosegue e a questo punto il bambino è in grado di vedere
tutti i colori fondamentali e di comprendere le
diverse tonalità del
colore. Infine ad un anno è completamente
sviluppato: vede
tutti i colori, distingue luminosità, saturazione, tinte, spazi, movimenti e
stimoli.
Sono ormai
note le influenze del colore sulle sensazioni e sulle emozioni: per i bambini,
più semplici emotivamente e molto istintivi, la recezione dello stimolo cromatico è ancora più forte.
I colori, così come abbiamo detto prima, possono calmare o stimolare,
stravolgere uno spazio, alterare le proporzioni o indicare dei percorsi e delle
distanze.
La sala
polifunzionale spazio-bimbi- deve essere quindi uno spazio stimolante
per la curiosità e la fantasia, deve invogliarlo al gioco e alla scoperta ma deve anche essere
accogliente e tranquillo per farlo giocare in un ambiente
rilassante.
Quando sono molto piccoli vedono principalmente il soffitto
poiché sono spesso sdraiati, l’alternativa sono le pareti ma da altezze sopra
1,20 m / 1,40 m – (l’altezza di quando sono in braccio ai
genitori). Quindi parlando di superfici di una certe altezza perché non farle
diventare come un cielo? (con forme o colori). Infatti, così come descritto
sopra, l’azzurro o il blu sono colori rilassanti, calmanti,
ricordano il cielo e la libertà quindi è l’ideale usarli per il soffitto e dare
al bambino una visione di leggerezza e riposo
quando si sdraia.
È meglio evitare le stanze di un colore solo anche nel caso di
colori neutri come il bianco: i bambini sviluppano fin da subito un gusto
visivo e sono fortemente attratti dai colori vivaci e
dalla forme tridimensionali. Ricordiamoci che anche
quando non sono ancora in grado di distinguere i colori possono percepire la differenza
per contrasto e luminosità e iniziare a sviluppare una
coscienza dello spazio che hanno intorno; per questo si consiglia di movimentare
la stanza con almeno due colori che possibilmente si bilancino fra caldo
e freddo.
Tutti i toni chiari e luminosi vanno bene per le stanze dei
bambini, l’importante è rendere lo spazio variegato
in modo che possa orientarsi e stimolare la
percezione, meglio evitare la monotonia usando anche solo piccole
porzioni di colori più forti e vivaci.
L’uso di più colori può essere utile anche per creare
micro mondi diversi: nei primi momenti della scoperta dello
spazio, il bambino, può risultare spaesato in spazi troppo ampi
rispetto a lui e quindi tende a cercare degli ambienti
più proporzionati alla sua persona.
I colori della stanza dovranno dargli la possibilità di imparare
a conoscere per somiglianza e a ricostruire in lui alcune associazioni
legate al mondo naturale: ad esempio i pavimenti di colori improbabili
renderanno strano il concetto di terra,
di suolo su cui camminare e annulleranno dei concetti che una volta facevano
parte del codice cromatico naturale, quindi è sempre ottima la
scelta del legno o di pavimenti bruniti/color terra.
LA SCELTA DELLE FORME:
IL CASTELLO
A tutti i
bambini piace costruire castelli, magari di sabbia sulla spiaggia, oppure di
mattoncini o magari di legnetti sull'erba; a volte i genitori, li aiutano nel
loro gioco e nascono così mura, fossati, torri e torrioni. Il castello esercita
un fascino assoluto sui bambini. Non a caso nei parchi giochi esistono sempre strutture che
in qualche modo ne simulano le forme: ponti sospesi, torrette, salite su corde
intrecciate.
Il significato simbolico racchiuso nel castello:
“Sto in piedi” - Ogni
volta che un bambino si applica alla costruzione o alla visione di una
struttura tridimensionale che si alza nello spazio, è come se rappresentasse
simbolicamente la conquista della capacità di stare in piedi da solo( individuo
eretto). Una conquista difficile che modifica radicalmente il punto di vista
sulle cose.
“Vado da solo” - La conquista della
posizione eretta si traduce in una nuova e maggiore autonomia nel movimento e
nella scoperta del mondo che ci circonda.
“Ti vedo” - Dall'alto della posizione
eretta lo sguardo raggiunge punti più lontani; così il bambino può mantenere il
contatto visivo con il genitore anche quando si allontana. In questo modo pian
piano impara a separarsi sempre meglio.
“Non ho paura” - Le mura in cui
chiudersi, o immaginare di chiudersi, senza perdere la capacità di guardare
lontano, riparano dalle angosce e dalla paura della crescita.
L’ALBERO
Quello dell’albero è uno dei
temi simbolici più ricchi e diffusi.
L’albero è simbolo di vita in
continua evoluzione, in ascensione verso il cielo, evoca con grande forza il simbolismo della verticalità. L’albero
mette in comunicazione i tre livelli del cosmo: quello sotterraneo, per le
radici che affondano nel terreno, la superficie della terra, per il tronco e i
primi rami ed i cieli per i rami superiori e la cima attirata dalla luce del
sole.
In quanto simbolo di vita l’albero è assimilato alla madre, alla fonte, all’acqua primordiale.
LE NUVOLE
Le nuvole, se abbondanti,
indicano minaccia e inquietudine. Al contrario se le nuvole sono meno numerose,
con colori luminosi e pastello rilasciano
al bambino un senso di libertà e indipendenza.
I PERSONAGGI DELLE FIABE
Stimolano il gioco e la fantasia.
In particolare il Drago viene visto dal bambino come una figura negativa perché inconsciamente
viene interpretato come i problemi che deve affrontare ogni giorno; associando
il Drago alla figura del Cavaliere,
diventa positiva in quanto quest’ultimo raffigura, per loro, la risoluzione
totale o parziale dei problemi.
La figura del Mago ha, dai tempi dei
tempi, sempre lo stesso significato per adulti e bambini: rappresenta la
creatività e l’intelligenza, perché capace di compiere azioni magiche, ed è un
personaggio razionale e non istintivo, riesce a vedere il futuro perché è in
grado di pianificarlo e avere la volontà di far realizzare ciò che ha in mente,
ecco perché i bambini adorano questo soggetto, inconsciamente, prendendo il suo
esempio ed imitandolo, prendono spunto per inventare giochi, e di conseguenza
la loro mente è sempre in movimento alla ricerca di nuovi stimoli.
La figura della Principessa è vista
come la base dell'amore e dei rapporti personali. E' la qualità eternamente
giovane della spontaneità e del calore umano che può continuare a fiorire fra
altri aspetti più maturi. Inoltre raffigura la generosità, la dolcezza, la
solarità che va oltre ogni tipo di problema.
Quindi la fiaba è di importanza
fondamentale nella vita di un bambino: secondo Bruno Bettelheim il bambino
nella prima infanzia è attraversato da forme comportamentali animistiche per
cui l’elemento magico del fiabesco appare essenziale. I bambini cercano di dare
delle soluzioni ai primi ed eterni interrogativi dell’uomo. Attraverso il loro
pensiero animistico si domandano: “chi sono? come devo comportarmi di fronte ai
problemi ed agli avvenimenti della vita?”
Le fiabe pongono il bambino di fronte ai principali problemi umani (il bisogno
di essere amati, la sensazione di essere inadeguati, l’angoscia della
separazione, la paura della morte ecc), esemplificando tutte le situazioni e
incarnando il bene e il male in determinati personaggi, rendendo distinto e
chiaro ciò che nella realtà è confuso. Esse esprimono in modo simbolico un
conflitto interiore e poi suggeriscono come può essere risolto (drago –
cavaliere; cavaliere – principessa; mago)
A differenza di tutti noi, nella fiaba
i personaggi hanno un carattere non ambivalente: o solo buoni o solo cattivi.
Bettelheim utilizza le categorie Super Io, Io e Es per analizzare il contenuto
delle fiabe. Lo scontro tra Es ed Io e Io e Super Io corrisponde alla necessità
di un percorso di maturazione interiore. Le fiabe parlano, oltre che all'io
cosciente, all’ inconscio del bambino: l'ambiguità contenuta nelle fiabe si
sviluppa nell'inconscio dando significati diversi alla medesima storia.
Più nel dettaglio:
L'Es è l'insieme di
forze pulsionali regolate dal principio del piacere; porta alla gratificazione
immediata dei bisogni e delle necessità biologiche dell'individuo. L'Es ignora
la logica e non ha principi morali.E’ il grande contenitore delle pulsioni da
dove provengono i desideri da soddisfare, senza alcuna censura e senza una
aderenza con la realtà. L’Es ubbidisce ad un imperativo: “liberati e godi”. E' il tipico
comportamento dei bambini in tenera età.
Il Super-io è invece la coscienza morale, l'insieme delle regole, norme e
proibizioni che sono state assorbite dal bambino nei primi anni di vita e che
lo accompagnano sempre, anche in forma inconsapevole. Rispetto all'Es, il Super
Io, si forma successivamente, quando il bambino si integra con i genitori e struttura
la seconda istanza, quella censoria. E’ la sede dei più alti ideali, il suo
comando è: “devi”! Secondo Freud il Super Io
succede al complesso di Edipo, quando il bambino si identifica con il genitore.
Il Super Io rappresenta il pensiero ideale del padre, l’orientamento che
accompagnerà l'individuo per tutta la vita.
Infine, l'Io è la parte organizzata
della personalità, che si trova a fare i conti con i due padroni: l'Es, il
Super-io, integrati, con i condizionamenti dell'ambiente sociale. Spinto dall'Es
e compresso dal Super-io, in conflitto con i condizionamenti sociali, l'Io lotta per stabilire l'armonia.
Progettazione e rendering: EFFE-ART
BIBLIOGRAFIA -
SITOGRAFIA
Carotenuto
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Dieckmann
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Franz M. L.
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